Ma quanta CO2 emette una macchina nel suo ciclo di vita?

Nel maggio 2017 l’istituto per la protezione ambientale svedese ha pubblicato questo interessante documento che illustra i risultati di una ricerca mirata a calcolare il costo ambientale (in termine di consumo di energia e quindi emissioni di CO2) del ciclo di vita di una batteria per auto trazione. Il risultato, in soldoni, è pari a 150-200 Kg CO2eq/kWh. I risultati di questo studio sono stati poi utilizzati da sostenitori e detrattori della mobilità elettrica per confermare/confutare la sostenibilità di questa tecnologia.

Quest’altro studio ci fornisce invece interessanti dati sulle emissioni dei veicoli nel loro intero ciclo di utilizzo e per di più adattandoli alla realtà italiana. Per comodità riporto le parti più interessanti

La tabella 1 (che riporto in sintesi) riassume le emissioni di CO2 (per utilizzo) rilevate dai dati di omologazione di 4500 veicoli commercializzati in Europa (fonte:Vehicle Certification Agency,UK)

Tipologia di veicoloEmissioni CO2 medie (g/km)
Benzina151
Diesel124
Ibrido107
Elettrico0

Il valore “zero” associato alle vetture elettriche deve però essere preso con molta cautela perché nella maggior parte dei paesi ricaricare la batteria di una vettura elettrica emette una quantità di CO2 non trascurabile (per il fatto che l’energia elettrica viene prodotta in parte bruciando combustibili fossili).

La tabella 8 (che riporto in sintesi) riprende la tabella 1 e la adatta al mercato italiano. Le emissioni medie vengono calcolate in funzione dei dati di vendita del nostro mercato locale (10 modelli più venduti per ciascuna categoria, periodo gennaio-settembre 2016, fonte UNRAE). Per le vetture elettriche (BEV), inoltre, si calcola l’emissione di CO2 in centrale associata alla ricarica della batteria (fonte ENEA)

Si noti come,rispetto alla tabella precedente, i dati di emissioni scendano per motori Benzina, Diesel ed Ibrido: significa che i modelli più venduti in Italia sono più “ecologici”  rispetto alla media dell’offerta. Si noti inoltre come l’emissione di CO2 delle vetture elettriche sia mediamente il 50% delle ibride.

Tipologia di veicoloEmissioni CO2 medie (g/km)
Benzina111
Diesel108
Ibrido92
Elettrico51

La tabella 10 (che riporto in sintesi) si spinge oltre e considera le emissioni di CO2 associate all’intero ciclo di vita delle 4 tipologie di veicoli analizzati (Diesel,Benzina,Ibrido,Elettrico). Includendo l’energia necessaria alla costruzione del veicolo i dati di emissione si avvicinano molto tra di loro.

Tipologia di veicoloEmissioni CO2 medie (g/km)
Benzina167,4
Diesel164,4
Ibrido148,4
Elettrico135,4

Devo dire che alcuni di questi risultati mi hanno stupito:

  • Le differenze tra le varie tipologie di motori non sono così marcate quanto ci si potrebbe aspettare. Tra la migliore (Elettrico) e la peggiore (Benzina) c’è il 23.7%. Ulteriore conferma (casomai ce ne fosse bisogno) che l’auto che non inquina non esiste e non esisterà mai.
  • Sembra che le vetture elettriche, al netto di tutto, siano al momento la soluzione migliore dal punto di vista delle emissioni di CO2 nell’intero ciclo ma non bisogna sottovalutare tutta una serie di problematiche che devono essere risolte (materia prima per le batterie e riciclaggio, rete di distribuzione energetica, fonti di energia rinnovabili).
  • La differenza di emissioni nell’intero ciclo di vita tra una vettura a Benzina e una Diesel differisce di solo 1.8% a favore della seconda.
  • Una vettura ibrida sembra emettere solo il 9.6% di CO2 più di una elettrica.

Sicuramente chi leggerà questo articolo potrà obiettare che lo studio non è esaustivo, che bisogna considerare il futuro e l’idrogeno e l’etica del litio e questo e quello. Inviterei a prendere questo studio esattamente per quello che è: una fotografia del presente e un’analisi numerica su dati reali.

Personalmente l’unica conclusione che mi sento di trarre è questa: dobbiamo prendere coscienza del fatto che la mobilità personale ha un costo ambientale. La tecnologia cerca di venirci in aiuto ma i risultati (a mio avviso) non sono poi così sorprendenti e le problematiche associate sono talmente complesse e “distanti” da noi che difficilmente le possiamo dominare.

Possiamo stare in tribuna e schierarci per questa o quella soluzione guardandone i pregi e ignorandone i difetti ma se proprio qualcuno è interessato a ridurre l’impronta ecologica associata alla propria esigenza di mobilità attraverso azioni concrete da mettere in pratica anche domani (e che non richiedono di stravolgere la propria esistenza) può seguire uno o più di questi consigli:

  1. prendiamo coscienza del consumo della nostra macchina (computer di bordo, misura da pieno a pieno) e cerchiamo di migliorarlo.Risparmieremo soldi, inquineremo di meno e renderemo più sicure le strade.Differenze del 10/20% sono possibili
  2. buona parte delle emissioni di una vettura sono associate alla sua costruzione quindi evitiamo di cambiare la macchina almeno quando questa funziona perfettamente (magari per inseguire una nuova moda o il miraggio di un risparmio economico associato a un noleggio a lungo termine).
  3. quando arriva il momento di cambiare la macchina consideriamo che la sua forma può fare una differenza enorme: anche se ci piace “viaggiare larghi” considerate che una Ford Focus sw ( lo ammetto…appartiene ad una categoria decisamente démodé) ha molto più spazio interno della sua sorella Kuga ma la seconda emette il 30% in più di CO2 per ogni Km (motorizzazione Diesel, 150CV, fonte dati ufficiali della casa costruttrice)

Le ibride in autostrada consumano come i benzina